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Lo stress? Al tappeto

di Anna Lagorio

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28 gennaio 2010

Om Mokshananda, fisioterapista ed ex acrobata con la madre e socia d’affari Nadine ReuterswÄrd. (Foto di Anton Svedberg)

Nata per caso durante la meditazione sull'Himalaya di un giovane svedese,all'inizio distribuita da sua madre attraverso il passaparola, la versione hi-tech del letto di chiodi indiano sta andando a ruba. Solo nel paese scandinavo sono stati venduti 350mila pezzi, con una rete commerciale ormai estesa a mezza Europa e agli States

Una cosa è certa: all'inizio fa un po' male. Con oltre 6mila mini-aghi pronti a stuzzicare la schiena, Shakti Mat è la versione hi-tech di un letto per fachiri. In soli due anni, il materassino svedese ha fatto il giro del mondo, diventando un oggetto di culto per uomini d'affari, casalinghe, pensionati, maestri yoga e sportivi, accomunati da un desiderio: sciogliere le tensioni muscolari e dire addio a stress e mal di schiena.
Lanciato nel 2007 con un investimento iniziale di mille dollari, ha iniziato a comparire sugli scaffali dei negozi di alimentazione naturale, di articoli sportivi e nei centri yoga. In Svezia ne sono stati venduti oltre 350mila pezzi (pari al quattro per cento della popolazione) e, sempre nel paese scandinavo, è stato eletto regalo dell'anno per il 2009. «Gli aghi stimolano la circolazione e il sistema nervoso, aumentando la produzione di endorfine e di ossitocina, l'ormone della felicità - spiega l'ideatore Om Mokshananda -. La possibile sensazione iniziale di pena dipende dal grado di stress di ognuno. Dopo qualche minuto, comunque, il corpo è pervaso da una sensazione di calore. Il flusso sanguigno aumenta e spazza via le tossine. La muscolatura si distende e il sistema nervoso entra in uno stato di benessere diffuso».
Om Mokshananda è un bel ragazzo svedese, ha l'aria rilassata di chi pratica la meditazione con assiduità e prima di trasferirsi in un convento sull'Himalaya per farsi monaco, si è diplomato in fisioterapia e si è esibito a lungo come acrobata in un circo. «Ho lavorato con il mio corpo per molti anni e sono sempre stato attratto dalle terapie non convenzionali. Ho sperimentato su me stesso tutte le tecniche di guarigione con cui sono entrato in contatto. Così, quando mi sono imbattuto nella tradizione dei letti di chiodi, è stato più forte di me: mi ci sono buttato a capofitto. I mistici indiani li hanno utilizzati per migliaia di anni per raggiungere l'equilibrio fra corpo, mente e spirito. Il dolore provocato dalle punte metalliche era considerato uno strumento necessario per superare i blocchi emotivi e raggiungere stati di coscienza elevati».
Om ha scelto la città sacra di Varanasi per far partire la sua attività. «Ho passato otto mesi a discutere con gli indiani su come realizzare la stuoia e ho investito tutto quello che avevo. Alla fine abbiamo prodotto cinquecento esemplari di tappetini rivestiti in cotone organico con circa 220 "fiori" di plastica ecologica, ognuno costituito da ventisette aghi alti tre millimetri. Li ho portati in Svezia e ho chiesto a mia madre di darmi una mano a distribuirli».
Del resto, Nadine Reuterswärd, madre e socia d'affari di Om nonché ex fotografa, è una vera forza della natura. Oltre a gestire da sola una fattoria nella campagna a trecento chilometri da Stoccolma, la signora amministra un'azienda di prodotti per la detersione a base di cera d'api (sue, ovviamente) cento per cento bio. «Quando Om mi ha chiesto di vendere i materassini - racconta - per prima cosa ne ho provato uno. Volevo testarne l'efficacia di persona. Ed è la stessa cosa che ho chiesto di fare ad amici e parenti. Il passaparola è stata la nostra unica cassa di risonanza. Abbiamo ricevuto così tante richieste da non riuscire a soddisfarle». E così, mentre all'inizio Nadine amministrava gli ordini usando un vecchio telefono a disco e un'agenda, oggi la fattoria è troppo piccola per ospitare tutti i nuovi dipendenti.
«In Svezia lavorano dieci persone a tempo pieno, mentre qui in India sono circa quattrocento - precisa Om -. Io mi muovo fra l'Europa e il Subcontinente, cercando di ritagliarmi degli spazi per continuare a praticare la meditazione e lo yoga». Per Om e Nadine il successo è arrivato in modo inaspettato, ma non li ha travolti. Anzi, entrambi hanno le idee chiare su come gestire una rete di distribuzione internazionale e un business in piena crescita. A partire dalle condizioni di lavoro dei dipendenti. «Le nostre operaie ricevono uno stipendio adeguato, un'assicurazione sanitaria e pasti equilibrati - spiega Nadine -. Crediamo nella trasparenza e nella filosofia del commercio equo». Di recente la fabbrica di Varanasi è stata affiancata da nuovo staff a Delhi. E a breve verrà aperto un secondo quartier generale negli Stati Uniti, per gestire il mercato americano e australiano. Al momento, infatti, oltre al sito internet (dove viene evasa oltre la metà degli ordini), esistono distributori nella penisola scandinava, in Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti e Australia. «In Italia - annuncia Nadine - siamo presenti da poche settimane con il sito shakti-mat.it».
  CONTINUA ...»

28 gennaio 2010
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